I nuovi “RISTORI” ai ristoranti

Lo Stato ha stanziato € 645 milioni per attenuare la perdita di fatturato prodotta in capo ad alcune attività economiche a seguito delle restrizioni imposte dal DL n. 172/2020 durante le festività (24 dicembre – 6 gennaio). 

Si tratta del medesimo “contributo a fondo perduto” erogato dall’Agenzia delle Entrate ai sensi dell’art. 25 del DL Rilancio (n. 34/2020) a fronte della perdita verificatasi nel mese di aprile 2020 rispetto all’anno precedente.

Chi riceve il contributo?

Ciascuna partita Iva attiva che:

  • è stata aperta entro il 30/11/2020.
  • svolge una delle attività contraddistinte con codici “ATECO 56” (“attività dei servizi di ristorazione”).
  • nel 2019 ha dichiarato ricavi entro € 5Milioni.
  • ha già ricevuto il contributo ai sensi dell’art. 25 del DL n. 34/2020.
  • nel mese di APRILE 2020 ha maturato una perdita superiore al 33% rispetto ad aprile 2019 (NB: requisito non è richiesto per le attività aperte dall’1/1/2019 e per quelle con sede nei comuni della “prima” zona rossa).

Come viene quantificato il contributo?

La misura, che non può superare € 150.000, si determina applicando alla perdita di fatturato di aprile 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 i coefficienti di seguito riportati: 

  • 20% per operatori con ricavi 2019 fino a € 400.000
  • 15% per operatori con ricavi 2019 da € 400.000  a € 1Milione.
  • 10% per operatori con ricavi 2019 superiori a € 1Milione

Facciamo un esempio:

Ristorante con fatturato 2019 di € 1.200.000

  • Ricavi aprile 2019: € 100.000 
  • Ricavi aprile 2020: € 0
  • Perdita maturata: € 100.000
  • Contributo spettante: € 10.000 (pari al 10% di 100.000)

Quanto, poi, all’erogazione del contributo, la nuova legge precisa soltanto che se ne occuperà l’Agenzia delle Entrate mediante accredito diretto sul conto corrente del beneficiario, senza però indicare un termine entro cui ciò avverrà.  

Questa misura si aggiunge a quelle erogate per ben due volte dall’Agenzia delle Entrate ai ristoratori. 

Sul punto, è interessante osservare che il ristorante dell’esempio, per l’intero periodo emergenziale, ha ricevuto dal Governo “Conte” contributi a fondo perduto per complessivi € 40.000, così suddivisi:

  • € 10.000 ai sensi dell’art. 25 DL n. 34/2020
  • € 20.000 ai sensi dell’art. 1 DL n. 149/2020
  • € 10.000 ai sensi dell’art. 2 DL n. 172/2020

In conclusione, i ristori governativi appaiono insufficienti perché rappresentano una percentuale insignificante della complessiva perdita riportata dagli operatori economici durante il periodo emergenziale, il quale, protrattosi per oltre 10 mesi, ha ormai compromesso quasi totalmente il fatturato dell’anno 2020.

La valutazione è ancora più negativa se si comparano i contributi italiani con quelli di altri stati europei, prima fra tutti la Germania, che ha erogato agli operatori danneggiati delle indennità corrispondenti a una rilevante parte del fatturato 2019.

Avv. Roberto Simoni

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