Cosa sono gli ACCONTI di imposta?
Te lo spiego con un semplice esempio.
Oggi stai pranzando in un ristorante, al termine il cameriere ti consegna la ricevuta del pranzo che hai appena consumato. Fin qui è tutto normale.
E invece no!
Il cameriere ti porta anche una seconda ricevuta contenente il conto dello “stesso” pranzo che “forse” (perché non è certo) tu consumerai in quel ristorante nei mesi successivi.
Si, hai capito bene!
Con la seconda ricevuta il cameriere ti chiede di pagare il futuro pranzo senza sapere se tornerai in quel ristorante e ordinerai le stesse portate.
Qual è il risultato delle due ricevute: devi pagare al ristoratore sia il pasto consumato, sia quello che (forse) consumerai in futuro.
Funziona così il pagamento dell’Irpef, dell’Ires, ma anche dell’Irap.
Nel corso dell’anno (2021), i contribuenti, quando ancora non conoscono i risultai reddituali che produrranno, devono pagare due acconti sulla base delle imposte dovute per l’anno precedente (2020).
Esempio: a giugno e novembre del 2021 si pagano gli acconti delle imposte del periodo 2021 sulla base dei risultati dell’anno 2020, anche se i contribuenti non hanno ancora prodotto il reddito 2021.
In sintesi: l’acconto è un’anticipazione delle imposte sui redditi dovute per l’anno in corso, che può essere calcolata con il metodo “storico” (vale a dire considerando il reddito dell’anno precedente) o con il metodo “previsionale” (ovvero secondo la stima del reddito che il contribuente immagina di realizzare nel corso dell’anno). Tuttavia, il metodo previsionale è rischioso perché, in caso di errata stima, espone i contribuenti alle sanzioni derivanti dalla quantificazione degli acconti in misura inferiore all’imposta effettivamente dovuta sul reddito realmente prodotto.