Fai attenzione, perché anche se hai rateizzato un avviso di accertamento rischi di dover pagare il totale in unica soluzione.
I problemi possono nascere se hai definito un avviso di accertamento con acquiescenza o hai concluso un accordo con l’Agenzia delle Entrate (es. adesione, conciliazione giudiziale o condono) e durante l’emergenza non hai pagato delle rate.
Allo stesso modo, puoi avere dei problemi se hai ravveduto una rata scaduta durante l’emergenza Covid.
Le rate derivanti da avviso di accertamento, in scadenza dal 9.3.2020 al 31.5.2020, potevano essere pagate entro il 16.9.2020.
Ma cosa accade se, in quel periodo, non avevi i soldi per pagare rispettando la scadenza del 16.9.2020?
L’Agenzia ti notifica un’intimazione con cui chiede il pagamento, entro 60 giorni, in unica soluzione, di tutte le somme (imposte, interessi e sanzioni) ancora dovute in base all’originario piano di rateazione.
Le brutte notizie non finiscono qui!
L’Agenzia contesta anche la violazione derivante dal mancato pagamento delle rate sospese dal 9.3.2020 al 16.9.2020, irrogando l’ulteriore sanzione del 45% di tutte le residue imposte ancora dovute in base all’originario piano di dilazione.
Come difendersi?
Puoi impugnare l’intimazione di pagamento entro 60 giorni dinanzi al giudice tributario per denunciarne svariate illegittimità, tra cui l’omessa applicazione delle varie proroghe previste per tutti i pagamenti tributari, la violazione dei principi comunitari e delle basilari regole disciplinanti le sanzioni tributarie.
Per saperne di più contattami.