Il denaro contante e l’evasione tributaria

DENARO CONTANTE, cashback

Siamo sicuri che il denaro contante è il “diavolo” tentatore che conduce i contribuenti all’evasione?

Si tratta di due compagni di merende che vanno sempre a braccetto? Sostituendo il contante con la moneta elettronica le casse erariali torneranno fiorenti?

In verità, sono convinzioni fuorvianti, che trascurano sia l’esistenza di numerosi obblighi gravanti sui contribuenti di giustificare in vario modo la destinazione e la provenienza delle risorse finanziarie, sia gli strumenti recentemente introdotti per tracciare gli scambi economici (es. fattura elettronica).

Finora, peraltro, il “grande fratello fiscale”, grazie al quale lo Stato conosce la stragrande maggioranza delle operazioni economiche, non è risultato risolutivo nella lotta all’evasione. Pertanto, è verosimile prevedere che non saranno le leggi a cambiare forzatamente le abitudini consolidate degli italiani e a rendere virtuoso il nostro Stato.

Questo vale sia per il recente abbassamento della “soglia” di trasferimento del denaro contante (attualmente a € 2.000, ridotta a € 1.000 dall’1.1.2022), sia per il cavilloso strumento del “cashback di Stato” (rimborso per chi paga con strumenti elettronici) introdotto dalla legge di Bilancio 2020 e potenziato dal “Decreto Agosto”.

Si tratta, a ben vedere, di ricette inconcludenti, che appaiono più che altro annunci elettorali dei partiti politici e propaganda governativa per esigenze di consenso e di cassa.

La migliore conferma deriva dall’esperienza di altri paesi europei (es. Germania e Olanda) dove, pur in assenza di limiti all’uso del denaro contante, la percentuale di evasione è nettamente inferiore a quella italiana.

Pertanto, si vuole seriamente far scomparire il contante e ridurre l’evasione? Allora, si introduca una “vera” flat tax sui redditi delle persone fisiche e delle aziende che scelgono di impiegare soltanto la moneta elettronica e gli strumenti di pagamento tracciati, al fine di disincentivare l’impiego (anche evasivo) del contante e di alleggerire gli innumerevoli obblighi burocratici tutt’ora esistenti, con innegabili effetti positivi sulla spesa pubblica e sulle risorse economiche delle famiglie.

Infine, un dubbio sorge spontaneo: chi propone la scomparsa del denaro contante vuole in realtà distrarre i cittadini rispetto alle effettive cause dell’inefficienza della macchina burocratica, fare un regalo agli istituti bancari e rendere moralmente accettabile il condono del contante “nascosto” nelle cassette di sicurezza e sotto al materasso?

Roberto Simoni

Related Posts

Categorie

Articoli recenti

Il Fisco 26/2024
Riforma Fiscale: Nuove Regole sull’Imposta di Donazione
Luglio 8, 2024
Investimenti esteri non dichiarati
Le donazioni confessate all’Agenzia delle Entrate
Luglio 5, 2024
Tassazione trasferimenti
La tassazione dei “trasferimenti gratuiti”
Giugno 27, 2024

Avv. Roberto Simoni

Il professionista che garantisce al cliente la difesa completa in ambito tributario e penale commerciale per tutti i gradi di giudizio.

I suoi ambiti di azione sono i seguenti:

  1. Diritto Tributario
  2. Penale Tributario/Impresa
  3. Antiriciclaggio